Beppe Grillo ha commentato a modo suo, cioè con insulti, la prestazione di Matteo Renzi nel salotto televisivo di Lilli Gruber, a la 7, appena dopo che il padre Tiziano aveva concluso un interrogatorio di 4 ore subìto nella Procura di Roma per il suo coinvolgimento, con l’accusa di traffico d’influenze illecite, nelle indagini sugli appalti della Consip. Che è la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione.
Al netto degli insulti, non una parola di risposta, o di spiegazione, il comico di Genova ha ritenuto di voler spendere sulla realtà denunciata dall’ex presidente del Consiglio di un movimento -quello delle 5 Stelle- severissimo con tutti ma fondato da “un pregiudicato”, quale in effetti è Grillo per una sentenza definitiva di condanna rimediata dopo un incidente mortale in auto. Per una volta Renzi ha preso in prestito il linguaggio da casellario giudiziario di Marco Travaglio.
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