Si accumulano un pò troppo i problemi “sul tavolo” di Papa Francesco

La vignetta di Stefano Rolli sul Secolo XIX

    Cinico o “macellaio”, secondo Biden, come si è rivelato con le stragi compiute sia negli attacchi all’Ucraina sia nei ritiri ai quali è obbligato da una resistenza che aveva sottovalutato, non credo proprio che Putin si sia impressionato più di tanto apprendendo che il Papa ha “sul tavolo” un viaggio a Kiev, immagino con tanto di blindato giustamente raccomandato da Stefano Rolli nella sua vignetta sul Secolo XIX.  

Intervista di Violante alla Gazzetta del Mezzogiorno
Il titolo della Stampa

Il Papa contro lo zar, disposto a mediare”, ha titolato aulicamente La Stampa. Ma su quel “contro” permettetemi di esprimere qualche riserva, anche a costo di sembrarvi blasfemo, vista anche la popolarità di Papa Francesco cresciuta tra i cosiddetti pacifisti -sino a far perdere la testa in Italia anche a Giuseppe Conte- da quando ha liquidato come “pazzi” quelli che hanno giù aumentato le spese militari o si accingono a farlo, pur se le armi servono stavolta a difendersi dall’aggressione. Anche un uomo di sinistra dichiarata come Luciano Violante, già diventato eretico fra i suoi sul terreno della riforma della giustizia, ha ammonito in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno che quello innescato da Putin con l’invasione dell’Ucraina è uno “scontro di civiltà”, come una volta si diceva delle guerre dirette o indirette fra i due blocchi politici e militari usciti dagli accordi di Yalta.  

Titolo del Fatto Quotidiano

Non perché sia fissato o ossessionato da ciò che scrive e titola Il Fatto Quotidiano, quasi una nuova Lotta Continua, ma solo perché gli riconosco una natura tutta politica, il Papa dovrebbe riflettere -sant’uomo- sulla capacità che le sue parole pronunciate nella missione a Malta hanno avuto di  essere tradotte così  dal giornale di Marco Travaglio, a proposito del conflitto in Ucraina: “Guerra preparata da tempo vendendo le armi”. 

Titolo della Verità

Detto o raccontato da destra, con una sintonia non nuova, questo commercio o traffico di armi  che avrebbe  preparato e alimenterebbe ancora il conflitto nel cuore della vecchia Europa è quello degli americani e degli altri paesi occidentali che , come l’Italia governata da Mario Draghi, sostengono la causa ucraina. “Anche i tank Usa a Zelensky. Vogliono la guerra infinita”, ha titolato La Verità di Maurizio Belpietro, rapida anche nel cogliere, denunciare e quant’altro ciò che è “scappato” a Hillary Clinton a proposito di ciò che gli atlantisti, chiamiamoli così, vorrebbero fare della terra messa a ferro e a fuoco da Putin, fra macerie e cadaveri abbandonati per strada: “Un Afghanistan in Ucraina”. Ma stavolta a tirare le fila non sarebbe Breznev dal Cremlino, fortunatamente morto e sepolto da tempo, né quello che nel frattempo ne ha ha preso il posto, cioè Putin, ma Joe Biden dalla Casa Bianca. 

Titolo impietoso del manifesto
La rubrica quotidiana del Fafto

Sentite  “la cattiveria” di giornata del Fatto Quotidiano, naturalmente, diretta e senza intermediari per una lettura appropriata anche degli sviluppi della situazione politica in Italia, e più in particolare dei rapporti fra il Conte contrario all’aumento delle spese militari e i suoi alleati di governo: “Mario Draghi: “Ho sento il presidente Putin, ma non ho capito niente”. Non ti preoccupare, ora ti spiega tutto Biden”. Invece Draghi dovrebbe farselo spiegare -par di capire- da Papa Francesco. Di cui il presidente del Consiglio- cattiveria per cattiveria- è in qualche modo collaboratore, oltre che amico e devoto, come membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. 

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