Due parole, quasi due, sullo “scandalo” della Camera assenteista, codarda e quant’altro denunciato con particolare spreco di invettive e insulti su Libero da Vittorio Feltri dopo le due votazioni a vuoto, per mancanza del cosiddetto numero legale, sulla proroga dello stato di emergenza virale sino al 31 gennaio. Che era stata preannunciata e motivata a nome del governo dal ministro della Salute Roberto Speranza.
La terza votazione, svoltasi ieri mattina, si è risolta con 253 sì, 3 no e 17 astensioni, nuovamente assenti le opposizioni per protesta. A numeri sostanzialmente invariati rispetto alle precedenti, e disertata per protesta dalle opposizioni come nelle precedenti, la votazione è stata considerata valida perché, grazie ad un parere appositamente espresso dalla giunta del regolamento, sono stati considerati in
missione, comunque giustificati, gli assenti della maggioranza per ragioni sanitarie, essendo in quarantena per contagio o relativi accertamenti. Tutto insomma si è risolto nella classica bolla di sapone. Di cui Libero non ha ritenuto di riferire in prima pagina ai lettori neppure con un rigo, dopo la indignata denuncia, sempre in prima pagina, del giorno prima. E’ come aprire il giornale con l’arresto di qualcuno e ignorarne poi la scarcerazione o l’assoluzione.
Non scrivo altro per carità professionale, a dir poco. Lasciatemi comunque deplorare l’antiparlamentarismo, politico come quello grillino o d’accatto che sia.
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