Nella penultima settimana della campagna elettorale per le europee, le regionali e le amministrative del 26 maggio l’estrema destra di Forza Nuova ha tentato di trascinarvi anche il Papa manifestando contro di lui sul tema dell’immigrazione, e trovando purtroppo una sponda addirittura al Viminale. Essa è consistita in una reazione indiscutibilmente polemica del ministro leghista dell’Interno Matteo Salvini, nonchè vice presidente del Consiglio, allo spettacolare intervento del cardinale elemosiniere del Pontefice, il polacco Konrad Krajevski, a favore dei circa cinquecento occupanti, tra cui molti immigrati, fra i quali donne e bambini, di un palazzo di proprietà di una banca nei pressi della Basilica romana di San Giovanni.
Il porporato si è personalmente infilato nel pozzetto dei contatori dell’energia elettrica per togliere i sigilli posti sei giorni fa per una morosità di circa 300 mila euro e ripristinare così le forniture. “Ora paghino le bollette”, ha detto Salvini alludendo al Vaticano.
Il cardinale Krajevski, che aveva già lasciato il suo biglietto da visita attaccato ai contatori dell’energia elettrica da lui ripristinata, ha in qualche modo risposto al ministro dell’Interno dichiarando, in una intervista al Corriere della Sera, di essere pronto a pagare le bollette dei consumi successivi al ripristino. E si è impegnato a pagare la multa che il suo gesto potrebbe procurargli.
Questo spettacolo, dal corteo di protesta davanti a San Pietro alla sponda offerta, volente o nolente, da un leader di partito e di governo che ha consentito all’alleato-rivale Luigi Di Maio di dichiararsi dalla parte del Papa a nome dei grillini, poteva francamente essere risparmiato ad una campagna elettorale già debordata di suo. E che potrebbe riservare peraltro amare sorprese a chi l’ha lasciata o addirittura voluta straripante come un fiume in piena, quasi inseguendo le sorprese climatiche di questa bizzarra primavera.
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