Ecco un nuovo intervento di Salvatore Damato, professore associato di malattie respiratorie, sull’andamento del coronavirus:

Siamo quotidianamente sommersi dai numeri e dalle percentuali, nonché da rappresentazioni grafiche delle più varie, in scala lineare e logaritmica. Se chiediamo: come va? Ci rispondono: il “trend” è positivo!?

Personalmente esamino i dati come vengono proposti dal Sole 24 ore. Sono grato per la loro opera, ma sono una persona semplice e per capire qualcosa ho caricato alcuni dati su foglio elettronico, giorno per giorno dal 3 Marzo in avanti. Ho puntato la mia personale analisi su un quadro esemplificativo alla data del 15/4/20: Italia complessiva, Lombardia, alcune regioni del centro-meridione (Molise, Lazio, Campania, Puglie, Calabria, Sicilia, Sardegna).

I valori di contagiati e deceduti variano quotidianamente e vengono rappresentati cumulativamente. Ogni giorno si calcola la percentuale di incremento di un valore rispetto al valore del giorno precedente. Ho quindi deciso di rappresentare queste percentuali di variazione quotidiana come media degli ultimi sette giorni. I contagiati sono rappresentati in percentuale della popolazione.

Insieme di Molise, Lazio, Campania, Puglie, Calabria, Sicilia, Sardegna: popolazione contagiata 0,703 %; media 7 gg passa da 16,73 del 26/3/20 al 2,71 % del 15/4/20.

Lombardia: popolazione contagiata 0,618 %; media 7gg passa dal 8,15 al 2,18%; deceduti 18,3 %

Provincia di Milano: contagiati 0,451 %; media 7gg passa da 12,91 al 2,78 % Provincia di Lodi: contagiati 1,124 %; media 7gg passa da 3,33 al 1,33 % Provincia di Bergamo: contagiati 0,94%; media 7gg passa da 6,48 a 0,89 %

Italia: contagiati 0,274 % 7gg media passa dal 10,62 al 2,54 %. Deceduti 13,1 % Cina: contagiati: 83.306 pari allo 0,006%; deceduti 4,02 per cento.

I dati mostrano che il covid19 non ha tenuto conto che siamo un solo paese ma una comunità di persone che vivono esperienze sociali diverse tra loro, hanno una distribuzione territoriale della popolazione non omogenea, sono esposte ad abitudini di mobilità e contatti inter-regionali ed inter-nazionali diverse. Il comportamento della pandemia da covid19 impone strategie di risposta differenziate per territorio, per raggiungere efficacemente il risultato sperato: ridurre il contagio, ridurre la mortalità, salvaguardare il complesso socio-econimico che ci sostiene. Abbiamo bisogno ora più che mai di essere comunità e soprattutto di sentirci comunità. Per esempio aderendo alle regole che ci vengono imposte: Distanza, Protezione individuale con mascherine e quant’altro, Sicurezza nei luoghi di lavoro – studio – salute.

Una domanda sociale: quando la protezione civile sarà capace di fornirci le mascherine capillarmente, è gia molto tardi. I ritardi nelle decisioni e nella loro attuazione pratica, la resistenza di cittadini ed istituzioni verso le regole ci costano morti e salute. Anche futuro impoverimento.
Sui dati, aggiungo che non sarei portato a giudicare la nostra mortalità elevata come frutto di scarsa efficacia del sistema sanitario nazionale. L’operatività del virus all’interno dei nostri corpi era poco conosciuta. Abbiamo reagito al covid19 in ritardo e non eravamo pronti né per i tamponi, né per la quarantena. Non siamo stati in grado di contare veramente i contagiati. Il contagio in Lombardia ed altre regioni è massivo.

Se normalizziamo i contagi per il numero dei morti, risulta che in Italia ci sono stati almeno 550.000 contagi ed in Lombardia almeno 284.000. 

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salva.damato@libero.it

 

 

 

 

 

Conte si smarca un pò dai grillini ma il suo aereo politico non riprende quota

         E’ stato inutile il monito del reggente grillino Vito Crimi al Pd a non compromettere la sorte del governo spingendolo ad accettare i finanziamenti del fondo europeo salva-Stati, noto anche come Mes, indigesto al Movimento 5 Stelle anche nella nuova versione senza condizioni che non siano il loro uso solo a fini sanitari, o attigui, per l’emergenza virale. Non solo il Pd ha continuato a insistere più o meno dietro le quinte, ma stavolta il presidente del Consiglio in persona si è corretto definendo “astratte” le polemiche e non escludendo più di usare quello strumento finanziario, pur continuando a sostenere il ricorso anche ai cosiddetti eurobond, o coronabond. Che sono invece contrastati dal fronte rigorista dell’Unione Europea, timoroso che si vogliano così creare le premesse per una europeizzazione dell’ingente debito pubblico dell’Italia e di altri paesi considerati poco o per niente virtuosi.

           Non è detto tuttavia che la correzione o frenata di Conte sulla strada scivolosa di un sostanziale sovranismo grillino, analogo a quello degli ex alleati leghisti e fratelli affini d’Italia di Giorgia Meloni, basti a “spegnere” -come ha annunciato Il Fatto Quotidiano con un titolo- le fiamme Fatto su Conte.jpegdella “guerriglia” attorno al presidente del Consiglio. Al quale non ha giovato, per esempio, la figura fatta alla Camera dal governo rispondendo alle proteste leghiste per gli approvvigionamenti sanitari assicuratisi da Palazzo Chigi durante l’emergenza virale, mentre stentavano a rifornirsi gli ospedali, per non parlare dei comuni cittadini alla vana ricerca di mascherine.

          Sostenere, come ha fatto il ministro dei rapporti col ministro D'Incà.jpegParlamento Federico D’Incà, che si è trattato di forniture “ordinarie”, conformi ad una direttiva della ministra della pubblica amministrazione Fabiana Dadone, ha indispettito più che placato le opposizioni in aula.

         A valutare lo stato di salute del governo aiutano d’altronde  le distanze prese  proprio in questi giorni da un parlamentare di lunghissimo corso e di notissimo fiuto politico come il senatore ed ex presidente Casini.jpegdella Camera Pier Ferdinando Casini. Che ha trascorso fra Montecitorio e Palazzo Madama ben 37 dei suoi 64 anni di vita, partecipe di maggioranze di vario tipo o colore, rimasto sempre in buoni rapporti personali con tutti gli alleati persi o cambiati per strada, a cominciare Casini e Berlusconi.jpegda Silvio Berlusconi. Di cui egli ha appena apprezzato, in una intervista ai giornali del gruppo Riffeser Monti, segnalandola a Conte, la posizione nettamente favorevole al fondo europeo salva-Stati, in difformità dal resto del centrodestra. Che se n’è infatti doluto accomunando il Cavaliere al suo antico antagonista Romano Prodi.

        Ma l’intervista di Casini, rieletto nel 2018 come indipendente nella sua Bologna nella lista del Pd apertagli dall’allora segretario Matteo Renzi, si è imposta all’attenzione dei palazzi politici per Casini archivia Conte.jpegil significato di “archiviazione” del governo Conte attribuitogli già nel titolo, al netto dell’aggettivo “decoroso” adoperato per giudicare la gestione, sinora, dell’emergenza da parte del presidente del Consiglio, criticato tuttavia per i rapporti troppo tesi con l’opposizione. Che andrebbe invece davvero coinvolta in un passaggio così drammatico della politica italiana, come sarebbe in grado di fare Mario Draghi, guarda caso elogiato dall’ex presidente della Camera in una Mattino su task force.jpegprospettiva da Palazzo Chigi proprio a conclusione della sua significativa intervista. A buon intenditore, insomma, poche parole, certamente meno numerose dei 187 esperti che Il Mattino ha contato nelle sette task force da cui Conte si sta facendo assistere nella difesa dal coronavirus.

 

 

 

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