Il Grillo che scherza coi santi, non bastandogli i fanti……

Dal Dubbio

Anche nella sconfitta politica e umana inflittagli dal quasi congresso digitale del MoVimento 5 Stelle, che lo ha detronizzato da garante, elevato e quant’altro, e contestato il limite per lui irrinunciabile dei due mandati per gli aspiranti alle elezioni, Beppe Grillo non ha voluto rinunciare al suo ruolo di comico, del resto professionale. E ha finito per superare se stesso con un intreccio, a dir poco, di paradossi che forse gli avrebbe risparmiato Gianroberto Casaleggio se fosse ancora vivo.

         In particolare, Grillo ha riesumato nella sua polemica con Giuseppe Conte e seguaci la figura negativa del gesuita contrapponendola a quella positiva del francescano: tanto astuto, attaccato al potere, falso il primo quanto generoso e aperto l’altro, sino a sconfinare nella ingenuità.

         Eppure è felicemente regnante un Papa eccezionalmente gesuita che ha voluto assumere, sul trono di Pietro, il nome di Francesco: il primo nella storia della Chiesa, anche dopo la morte e la santificazione del frate di Assisi. Ci sarà rimasto male il povero Papa, con tutti i guai peraltro che ha, a vedersi trattato sia pure metaforicamente, o cripticamente, come si dice di solito delle sortite di Grillo, in un modo così irrispettoso, a dir poco, dal garante pur residuo di un movimento politico italiano.

         Il Conte “gesuita” strapazzato da Grillo insieme con tutti quelli che lo hanno preferito e preferiscono a lui è lo stesso noto per la sua devozione al francescanissimo e santo Padre Pio, nonché nipote di un frate francescano, se non ricordo male, con i gradi.  Al cui affetto e ai cui consigli ricorse il professore e avvocato pugliese quando gli capitò di diventare presidente del Consiglio. Il che avvenne fra la sorpresa dello stesso Grillo al massimo del suo potere, lasciatosi convincere al sì dalla più paradossale delle ragioni da lui stesso raccontata: non riusciva a comprendere discorsi e ragionamenti di Conte, trovandoli perciò adattissimi alla politica, pure sotto le stelle.

Pubblicato sul Dubbio

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