Il Papa americano rimedia ancora Urbi et Orbi agli errori della Casa Bianca

Sono state doppiamente apprezzabili le parole spese dal Papa nel messaggio natalizio Urbi ed Orbi, parlando della guerra nella “martoriata” ucraina e di tutte le parti “coinvolte”, per reclamare “il coraggio di dialogare in modo sincero, diretto e rispettoso”.

         Parole apprezzabili, ripeto, per il loro stesso, semplice contenuto, ma ancor più per la direzione anche, se non soprattutto, americana alla quale erano rivolte da un Papa provvidenzialmente statunitense.  Che con la sua stessa presenza, azione, missione al vertice della Chiesa universale redime, a mio avviso, gli USA dall’umiliazione che sta loro procurando il presidente Donald Trump nella convinzione -pensate un po’- di ristabilirne la grandezza compromessa dai suoi predecessori. Dei quali l’ultimo, Joe Biden,  sarebbe stato “il peggiore”, non l’unico.

         Un presidente, questo Trump al suo secondo, incredibile ma fortunatamente ultimo mandato, che ha praticamente cacciato dalla Casa Bianca a suo tempo il presidente ospite dell’Ucraina “martoriata” -ripeto col Papa- togliendogli dalle mani “le carte”, come gridava da energumeno, spalleggiato dal vice Vance, davanti a telecamere e microfoni. E cercando ultimamente di toglierle, al suo modo, anche agli europei tuttora sostenitori della causa ucraina dando loro dei parassiti e simili.  Una vergogna, francamente,  che ha ringalluzzito e ringalluzzisce Putin nel suo quarto anno di guerra a un paese colpevole  di essere confinante della Russia, di avere chiesto la partecipazione all’Unione Europea e di avere aspirato per un certo tempo a partecipare anche alla Nato. Come hanno fatto, fortunatamente con successo, altri paesi, al Nord d’Europa, sentendosi a rischio di sopravvivenza per le mire di un imperialismo zarista e sovietico tornato a intossicare il Cremlino.

         Proprio a proposito di “rispetto”, ripeto, il Papa americano lo sta restituendo al suo paese ridotto dal presidente Trump ad incutere solo paura, come un Putin qualsiasi. O una Russia qualsiasi, col suo zar bianco, rosso o nero di turno, e col supporto del Patriarca anche lui di turno.     

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑