Quel 10 per cento in meno di affluenza alle urne nel primo giorno di votazioni regionali in Toscana è già una grande macchia anche sull’eventuale conferma del governatore uscente Eugenio Giani, del Pd, 66 anni, appoggiato dal cosiddetto campo largo del centrosinistra. E sfidato per il centrodestra dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, di 46 anni, venti anni in meno.
Ad occhio e croce il già ricordato campo largo, come nelle Marche 15 giorni fa, confermate al centrodestra con la conferma del fratello d’Italia Francesco Acquaroli, ha più allontanato che attratto gli elettori.
Il campo largo, d’altronde, in Toscana è stato così poco convintamente allestito che la segretaria del Pd Ellly Schlein, secondo indiscrezioni di stampa, ha dovuto sudare fuori stagione le classiche sette camicette delle sue, di più colori come l’arcobaleno, per convincere Giuseppe Conte a farsi fotografare con Giani. Di cui l’ex presidente del Consiglio ha accettato e sostenuto la ricandidatura fra il malumore dei suoi pentastellati, probabilmente fra i più svogliati e renitenti, come si dice in politica, nella corsa, anzi nell’approccio alle urne.
Più che un toscano intero, sta uscendo da questo voto regionale un mezzo toscano.
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