Miracolo alla corte di Trump prodotto dalla morte di Robert Redford

         Solo una digressione, una deviazione delle orribili cronache di guerra, di politica e di giustizia, cioè di ingiustizia, potrebbe consentirci la sorpresa di un intervento una volta tanto del tutto condivisibile del presidente americano Donald Trump. E’ il riconoscimento ch’egli ha fatto, sia pure in morte, della grandezza dell’attore americano Robert Redford. Che non ne attese la rielezione per attaccarlo, essendogli bastata metà del suo primo mandato alla Casa Bianca, nel 2019, per giudicarlo col pollice impietosamente rovesciato.

         Nonostante questo, e facendo uno sforzo sovrumano, credo per l’immagine che si è data spontaneamente da molto tempo ormai, Trump ha riconosciuto all’attore appena scomparso a 89 anni di essere stato un’eccellenza. Un “hot” che anche per l’avvenenza sessuale che contiene segna una svolta di Trump. Che ora deve rimpiangere due uomini nello stesso tempo: il giovane “leggendario” Charlie Kirk, ammazzato praticamente per il suo trumpismo, e il vecchio, ancor più leggendario Robert Redford.

         Solo il cinema, per quanto anch’esso mal ridotto, secondo le ammissioni dei cosiddetti esperti, poteva regalarci con diabolica casualità uno spettacolo del genere. E gratis, senza pagare il  biglietto.

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑