Gli indifferenti d’Ucraina e gli sdegnati di Gaza….

Di solito accorto nelle aggettivazioni, sino a esasperare lettori amici come mi permetto di considerarmi, Paolo Mieli è oggi sbottato sul Corriere della Sera dando degli “indifferenti” agli spettatori della guerra in Ucraina. Dove in un solo giorno sono esplosi ieri circa ottocento fra droni e missili, uno dei quali ha colpito a Kiev il palazzo del governo, deviato forse da un colpo dell’artiglieria ucraina, ha spiegato il solito Marco Travaglio sull’altrettanto solito Fatto Quotidiano. Insomma anche questo se lo sarebbe cercato Zelensky,

         “Indifferenti” -ripeto- gli spettatori della guerra in Ucraina, cominciata o ricominciata, secondo alcuni, tre anni e mezzo fa con una “operazione speciale” russa che avrebbe dovuto concludersi in una quindicina di giorni con la “denazificazione” del paese limitrofo. “Sdegnati”, secondo Mieli, gli spettatori della guerra a Gaza condotta da Israele con metodi e finalità da genocidio, secondo i nemici, i critici e i falsi amici dello Stato ebraico. Sui quali i terroristi di Hamas puntano più che sui loro ormai malmessi arsenali sotterranei per uscire comunque vincenti sul piano mediatico mondiale dal conflitto provocato con tanta ferocia il 7 ottobre di due anni fa macellando e sequestrando più di milleduecento persone in territorio israeliano. Più di 60 mila sono i caduti nella reazione d’Israele. Avrebbero potuto essere molti di meno se i terroristi non avessero abusato per primi dei palestinesi di Gaza facendone scudi umani. Ma anche questo forse sarebbe un discorso genocida. Da liquidare “sdegnati” nell’aggettivazione di Mieli.

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