Il vento del novo ordine mondiale che soffia da Shanghai

         Meglio tardi che mai, di certo. E neppure uniti, perché dei cosiddetti “giornaloni”, sempre supponenti nelle loro analisi, nelle loro cronache, nei loro retroscena, solo Repubblica e Sole 24 Ore di Confindustria hanno avvertito nei loro titoli il vento venuto da Shanghai e Tianjn. Dove Putin, forte anche della legittimazione ottenuta a Ferragosto in Alaska da Trump, ha partecipato coi colleghi e omologhi cinese, indiano eccetera eccetera, compreso il turco ancora componente -se non ricordo male- della Nato, quanto meno alla gestazione, se non alla vera e propria nascita annunciata da Repubblica dell’”alleanza contro l’Occidente”.

E’ un’alleanza che da sola -ha calcolato Mattia Feltri sulla Stampa- detiene “un quarto del pil mondiale”. Salvo aggiornamenti da parte del Sole 24 Ore, che per ora ha solo messo nel conto “un nuovo ordine globale alternativo agli Usa”. Il cui presidente non sfugge all’attenzione di Massimo Gramellini, rientrato dalle ferie al Corriere della Sera, per quel suo girovagare con un Suv, che cerca di fare uscire fuori strada l’utilitaria, o quasi, dell’Europa. Senza accorgersi che un altro Suv ancora potrebbe fargli fare la stessa fine.  

In questo circuito infernale continuano a combattersi guerre ed essere auspicate paci improbabili.    Non parliamo poi delle miserabili cronache della politica interna italiana.

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