“Cara Adriana”, ha scritto sul Foglio Giuliano Ferrara in prima pagina alla cognata -la grande, grandissima Adriana Asti- appena morta per ritrovare il marito Giorgio, il fratello di Giuliano scomparso due anni fa.
“Avevi due occhi unici al mondo- le ha scritto Giuliano- che parlavano per te, un sorriso di un’amabilità maliziosa, mai invadente, un caratteraccio temperato dall’affettazione artistica del buonumore, una voce di stoffa pregiata, mai invecchiata anche tra i Novanta e i Cento anni. Non ti si poteva nemmeno consolare per la morte, la malattia e la vecchiaia: Non ti lamentavi mai, consideravi lamentevole il lamentarsi….” , e via giù per più di mezza colonna delle sei del giornale fondato peraltro d’all’autore della lettera.
E’ bello morire a 94 anni anche per meritarsi una così familiare, toccante lettera d’autore, appunto.
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