Storie incresciose di ordinaria follia mediatica e politica

         “Mobilitazione per Gaza”, ha annunciato a caratteri di scatola la Repubblica di carta raccogliendo e rilanciando le iniziative propostesi dalle opposizioni in tutta Italia -fatta eccezione forse per Napoli, distratta dai festeggiamenti dello scudetto- a favore di quella terra martoriata da più di un anno e mezzo di guerra. Che è stata  provocata da chi ha costruito sotto case, ospedali, scuole, chiese, mercati, campi profughi eccetera gli arsenali contro il diritto alla vita di Israele e, più in generale, degli ebrei.  

         Mobilitazione per Gaza, ripeto. E perché non anche per l’Ucraina, da più di tre anni sotto attacco della Russia di Putin. Che ogni tanto, da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, mostra qualche pur lontano interesse a trattative per la pace ma senza rinunciare ai massacri, che infatti continuano. Ed hanno prodotto necessariamente, per estensione del territorio e popolazione, fra militari e civili, compresi i bambini, più morti che a Gaza.  Perché? Forse perché gli ucraini sono davvero quelli che vengono avvertiti al Cremlino, cioè figli di nazisti incalliti e puttane? Scusate la parolaccia.

         Curioso mondo davvero, visto che questa specie di monopartitismo a favore della Gaza, trasformata dai terroristi di Hamas in una terra di ostaggi, è diffusa non solo in Italia, ma un po’ dappertutto. Persino in Israele, con manifestazioni contro il governo e chi lo presiede gestendo il passaggio forse più tragico e pericoloso per una comunità diventata Stato non in una casa da gioco ma nelle Nazioni Unite, come spesso mostra di dimenticare persino il segretario generale portoghese ora in carica.

         Curiosa anche questa Italia che si riconosce forse nella “sorpresa” espressa dal Corriere della Sera, sempre in prima pagina, anche se a caratteri meno vistosi, per un intervento televisivo del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla natura “irragionevole” del caso Garlasco, che contende a Gaza l’interesse mediatico. Irragionevole -ha spiegato Nordio- perché Alberto Stasi fu a suo tempo condannato per il delitto della fidanzata Chiara Poggi dopo essere stato due volte assolto. E perché, se risultasse innocente, non vi sarebbero magistrati perseguibili, potendo e dovendo costoro rispondere solo se in malafede, senza conoscere né leggi né carte dei processi di cui si sono occupati.

         Vedrete se qualcuno, magari al solito Fatto Quotidiano, non smetterà di sfottere Nordio chiamandolo “Mezzo litro” per dargli del “litro”, tutto intero, o del “fiasco”.  

Intanto il presidente del sindacato delle toghe, Cesare Parodi, ha detto al Foglio che i detenuti ingiustamente se la sono cercata, spesso o sempre, per non avere collaborato abbastanza con gli inquirenti. Che dal canto loro sono sempre sovraccarichi di lavoro perchè sotto organico. Questa è la magistratura, almeno quella associata.  

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