Ottrantatre anni appena compiuti e molto ben portati, pronto alla battuta e ai richiami, come quello appena levato in difesa della libertà d’informazione dopo l’aggressione a un giornalista della Stampa compiuta da facinorosi di destra, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non avrà certamente bisogno del bel ventaglio di rito regalatogli dai giornalisti parlamentari, intesi come quelli che seguono i lavori delle Camere e la politica più in generale, per difendersi dal caldo torrido di questa estate. Saloni, sale e uffici del Quirinale sono ben protetti, al pari dei siti dove il capo dello Stato trascorrerà le sue ferie.
Il ventaglio sarà utile a Mattarella, piuttosto, pur nella sua ingombrante eleganza, per allontanare scaramanticamente da sé l’attenzione maleducatamente riservatagli, abusando della libertà d’informazione, da qualcuno che non gli perdona la posizione assunta sin dal primo momento contro la Russia di Putin per l’aggressione all’Ucraina.

Sentite, anzi leggete con me quello che ha appena scritto nel suo editoriale di giornata il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio: “Per carità, rispetto a Biden è un pischello. Ma quando parla di guerre Sergio Mattarella non pare lucidissimo”.
Biden, come si sa, si è appena ritirato per ragioni di età dalla corsa per una conferma alla Casa Bianca. Sergio Mattarella è abbastanza in buona salute per lasciare prevedere che porterà a termine regolarmente e lucidamente il suo secondo mandato.
Auguri, signor Presidente.
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