Le allergie di Facebook alla innocente cena delle beffe di Sem Benelli

Facebook è curiosamente allergico ad ogni richiamo – che sia nel titolo di un post o solo nel testo- alla “cena delle beffe”.  Che pure è soltanto il titolo di un famoso, innocuo dramma di Sem Benelli, ispiratore dell’omonimo film del 1942 di Alessandro Blasetti.  Che incorse nella censura, non distratta neppure dalla guerra, per un seno nudo dell’attrice Clara Calamai.  

         Ho scritto di “cena delle beffe” , pure nel titolo, a proposito del primo vertice conviviale europeo dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno, ne rho riscritto solo nel testo, per prudenza,  dopo il secondo incontro, osservando che dalle beffe si è passati ai paradossi, e sono incorso ugualmente nella…punizione, nonostante il precedente reclamo inoltrato secondo le richieste procedure elettroniche.

         Un social network che adotta questi criteri di giudizio, selezione e quant’altro del materiale informativo che vuole passare per i suoi canali si fa male, anzi malissimo da solo. E fa involontaria concorrenza alle pratiche censorie della stampa nei regimi dittatoriali quando ancora non c’erano internet, annessi e connessi. E’ possibile che nessuno dei responsabili se ne accorga, o se ne renda conto? Misteri della presunta modernità.

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