Tutte le autoreti di Giorgia Meloni sognate dalle opposizioni

Dai campionati europei di calcio

         In quanti a sinistra, al centro e persino a destra, hanno sognato già ieri sera, sognano oggi e continueranno a sognare chissà per quanto tempo ancora di vedere Giorgia Meloni a terra come il capitano e portiere degli azzurri Gianluigi Donnarumma ai campionati europei di calcio, battuto con un’autorete dal compagno di squadra Riccardo Calafiori nella partita con la Spagna? Il Calafiori della Meloni sarebbe naturalmente Matteo Salvini, il vice presidente leghista del Consiglio che avrebbe imposto alla premier, in cambio del premierato ancora in corpo d’opera parlamentare, la legge appena approvata in via definitiva sulle cosiddette autonomie differenziate. E destinata, secondo le opposizioni esterne e ora persino interne alla maggioranza, a sfasciare l’Italia.

Dal Fatto Quotidiano

         Saremmo condannati, in particolare, secondo le previsioni o gli auspici del Fatto Quotidiano, dove si consolano così della fine forse ancora più vicina e probabile dei grillini capeggiati da Giuseppe Conte, ad una “guerra di secessione” di sudisti affamati “contro nordisti” ingordi, malati incurabili per mancanza di fondi contro pazienti immuni per le terapie che le loro regioni  settentrionali possono garantire.

Giovanni Guzzetta

         Il povero professore Giovanni Guzzetta, che ieri su Libero ha cercato di spiegare che le cose non stanno né andranno così, dovrà travestirsi per non essere riconosciuto per strada da qualche malintenzionato oppositore e malmenato.

Dal Riformista

         Dovrà fare altrettanto l’ex parlamentare di sinistra e noto economista Nicola Rossi che ancora oggi, in piena bufera politica e mediatica, ha indicato sul Riformista nella legge sulle autonomie differenziate “l’ora del Sud”. “La fine -ha detto- delle scuse per il Mezzogiorno”, dove non ci sarà “nessun colpo di grazia”, ma “vedremo chi sarà capace”. Questo Rossi, poi, si è permesso di nascere più di 70 anni fa persino al Sud, in particolare ad Andria, in Puglia.

Mariastella Gelmini

         Dovrà forse travestirsi, per non essere riconosciuta per strada da qualche energumeno, anche l’ex ministra della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Che, trasmigrata da Forza Italia, quando ancora viveva Silvio Berlusconi, alla terzopolista Azione, ha contestato l’opposizione del suo nuovo leader, Carlo Calenda, alla legge pretesa dai leghisti.

La copertina dell’Espresso

         Ammesso poi che queste benedette o maledette autonomie, comunque messe nella Costituzione dalla sinistra nel 2001, regnando a Palazzo Chigi un Giuliano Amato già affrancato dai suoi trascorsi craxiani per grazia ricevuta da Massimo D’Alema, falliscano nella funzione distruttrice, gli oppositori menagrami potranno continuare a scommettere sulle capacità malefiche del premierato proposto dal governo e appena promosso a fantasma menagramo dall’Espresso.

         Se si si continua di questo passo che cosa rimarrà di chi sarà tentato di grattarsi per scaramanzia?  

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