
La satira tanto abusata dal Fatto Quotidiano si ì affacciata con gusto sulla vicenda di Bari grazie al vignettista della Gazzetta del Mezzogiorno Nico Pillinini. Che dalla coppia costituita dal governatore della Puglia Michele Emiliano e dal sindaco della città capitale della regione Antonio Decaro risale a quella celebre del secolo scorso dei comici Stanlio e Ollio.

Emiliano, come si sa, prima ha vantato e poi ha cercato di ridimesionare il ruolo avuto una ventina d’anni fa come sindaco per aiutare, proteggere e quat’altro l’allora suo assessore al traffico, Decaro appunto, nei rapporti con i malavitosi custodi, diciamo così, della città vecchia di Bari sottoposta a nuova disciplina. L’attuale sindaco, imbarazzato, ha smentito di avere mai avuto contatti di sorta con quella gente. Ma poi gli archivi -maledetti archivi- hanno sfornato una sua foto con una sorella e una nipote del boss mafioso ed ergastolano Antonio Capriati.

Anche in questo contesto, purtroppo non solo comico, la premier Giorgia Meloni ha ritenuto giustamente opportuno difendere il suo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rappresentato dalle opposizioni come una specie di Putin italiano per quella procedura avviata di un eventuale scioglimento dell’amministrazione comunale uscente per infiltrazioni mafiose. Che peraltro hanno già provocato l’amministrazione giudiziaria di un’azienda comunale.
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