La campagna dell’immaginaria crisi fra il Quirinale e Palazzo Chigi

Da Repubblica

         Ne occorre di coraggio, o disinvoltura, per denunciare “il rischio di gettare benzina sul fuoco”, come fa oggi Repubblica commentando le polemiche sulle forze dell’ordine -dopo i richiami di Sergio Mattarella contro i manganelli sui ragazzi di Pisa e le preoccupazioni del governo sull’animosità delle piazze e le intolleranze verso gli agenti- e aprire contemporaneamente il giornale con l’annuncio di una crisi al vertice delle istituzioni.

Sempre da Repubblica

         “Meloni, il gelo del Quirinale”, grida infatti su tutta la prima pagina il quotidiano che ormai guida l’opposizione in concorrenza con Giuseppe Conte, che pure è molto più avanti del Pd di Elly Schlein nelle ostilità al governo di centrodestra, o di destra-centro, saldo in carica nonostante il venticello della sconfitta di misura nelle elezioni regionali sarde di domenica scorsa.

Dal Secolo XIX

         Non è tanto un’esagerazione la vignetta nella quale Stefano Rolli sulla prima pagina del Secolo XIX fa rappresentare il Pd come “la continuazione delle 5 Stelle con altri mezzi” dalla stessa Schlein travestita da ammiraglio compiaciuto, con tanto di cannocchiale fra le mani.

         E’ curioso questo presunto “gelo” del Quirinale, dove tutto cominciò qualche giorno fa con una esternazione di protesta del presidente della Repubblica contro gli insulti di piazza alla Meloni e le fiamme appiccate alle sue immagini o fantocci.  E perché mai l’illustrissimo capo dello Stato dovrebbe essere rimasto “gelato”, con tutto l’impianto di riscaldamento del Quirinale evidentemente in avaria, dalle parole spese dalla Meloni, e ribadite in Parlamento dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, contro processi sommai alla Polizia e scarsa considerazione delle aggressioni che subiscono generalmente in piazza più gli agenti che i dimostranti, maggiorenni o minorenni che siano? Non è forse questa la reale situazione, con tanto di numeri certificati?

Dal Fatto Quotidiano di ieri

         Persino Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, rimasto una volta tanto indietro a Repubblica, nel riportare ieri le preoccupazioni della Meloni per le condizioni di poca sicurezza in cui si trovamo spesso le forze dell’ordine aveva messo tanto di punto interrogativo all’ipotesi che la presidente del Consiglio, ancora grata dell’appoggio ricevuto dal Quirinale contro i suoi detrattori, ce l’avesse avuto col capo dello Stato accusandolo di avere indebolito troppo la polizia intervenendo con telefonate e comunicati contro i manganelli adoperati a Pisa sui ragazzi.

Titolo di Domani

         La verità è che Repubblica e altri giornali che le fanno concorrenza nelle edicole sempre meno numerose hanno perso il senso dei confini che pure dovrebbero esserci fra l’informazione e la strumentalizzazione delle notizie, retroscena e quant’altro. Quel “rischio di gettare benzina sul fuoco” avvertito o denunciato -ripeto- oggi da Repubblica sotto il presunto “gelo del Quirinale” con Meloni e ì’intero governo, o viceversa, sembra la confessione di un piromane neppure tanto pentito.

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