Le opposizioni stanno forse sfornando troppe ciambelle senza il buco, per quanto maggioranza e governo di centrodestra, o destra-centro, abbiano sicuramente i loro problemi.

Sul terreno, per esempio, dei diritti elencati dalla segretaria del Pd Elly Schlein fra le cinque priorità dell’alternativa, in un campo non importa quanto largo, è appena svanita nell’aula della Camera la scommessa sulla disponibilità di Forza Italia a votare diversamente o contro la maggioranza. Una modifica calendiana al disegno di legge sulla sicurezza per introdurvi il cosiddetto ius scholae, cioè la cittadinanza ai figli di immigrati dopo un corso decennale di studi, è stata liquidata come “un giochetto” dal pur favorevole segretario forzista Antonio Tajani, nonché vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, e bocciata dai parlamentari del suo partito. “Abbiamo scherzato”, gli ha fatto dire in un titolo intinto nell’inchiostro rosso il giornale grillino La Notizia.

Più o meno esultanti alla notizia del rinvio, pur breve, della formazione della nuova Commissione dell’Unione Europea dopo i veti annunciati dai socialisti e dai verdi contro una vice presidenza esecutiva al commissario italiano, le opposizioni politiche e mediatiche sono rimaste gelate fuori stagione dalla notizia, diffusa per esempio dalla Stampa, che la presidente tedesca Ursula von der Leyen, spalleggiata dal suo Partito Popolare, il maggiore nel Parlamento di Strasburgo, “su Fitto non arretra”.

In Liguria, dopo le dimissioni strappate al presidente della regione Giovanni Toti con lunghi e ribaditi arresti domiciliari, e una manifestazione di piazza a Genova a sostegno delle accuse giudiziarie di corruzione, concussione e simili, le opposizioni pensavano di avere già in tasca la Regione, in attesa delle elezioni di ottobre con la candidatura dell’ex ministro piddino Andrea Orlando. Ma il centrodestra ha messo ieri ufficialmente in campo il popolare sindaco di Genova Marco Bucci con un intervento personale della premier Giorgia Meloni. Alla quale il vignettista Stefano Rolli sulla prima pagina del genovese Secolo XIX ha fatto dire romanescamente alle opposizioni: “Bucci vostri”.
Per quanto largo, esteso fino ai renziani disposti a parteciparvi quasi in incognito per aggirare i veti grillini, il campo ligure dell’alternativa non è più la prateria immaginata dalle opposizioni, grate alla magistratura per avere fatto fuori l’ormai ex governatore.

Anche sulla vicenda dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano umanamente e politicamente travolto dalla storia dei suoi rapporti con Maria Rosaria Boccia, dichiaratamente “sentimentali”, almeno da parte di lui, ma sostanzialmente platonici nella versione di lei, alla fine le opposizioni stanno rischiando di essere travolte pure loro dal troppo credito fornito all rivelazioni, allusioni e quant’altro della mancata consigliera del Ministero della Cultura per i cosiddetti grandi eventi.



