La corsa al magistrato si intreccia a Bari con la corsa al sindaco

Immagini dal Medio Oriente

         Non per volervi distrarre dalla geopolitica ripropostaci dalle prime pagine dei giornali e dalle immagini televisive con gli attacchi israeliani a Israele, peraltro restituito così alla totale solidarietà degli americani nella partita del Medio Oriente, ma per riportarvi o lasciarvi con i piedi e la testa sulla nostra modestissima terra italiana, ancor più particolarmente pugliese, trovo a dir poco avvilente la somma di due notizie offerte dal Corriere della Sera a distanza di pochi centimetri l’una dall’altra, o l’una sotto l’altra.

         La prima è la restituzione, purtroppo tardiva, addirittura dopo la morte, dell’onore a Carmelo Patti, quello della Valtur, riconosciuto estraneo ai rapporti con la mafia dopo avere subito ben 13 processi. E la restituzione agli eredi di quel che è rimasto del suo ingente patrimonio confiscato e così male amministrato dai fiduciari della magistratura da avere prodotto più fallimenti che guadagni.

Da Geoogle alle ore 8 di

         Aldo Grasso, da par suo, ha raccontato l’ennesima e poco edificante storia della malagiustizia tricolore e fatto tutte le sue doverose e sacrosante proteste, lamentele e simili, incorrendo a mio avviso solo in una omissione poco onorevole, questa volta, per la nostra professione: la scarsa o nessuna evidenza data dalla generalità della stampa e, più in generale, dell’informazione alla vicenda. Poco fa -per darvene un esempio- ho sbirciato Geoogle e ho trovato la seguente traduzione dall’inglese di Wikipedia: “Carmelo Patti era un uomo d’affari italiano con stretti legami con la mafia. Era strettamente associato a Matteo Messina Denaro, un padrino mafioso arrestato il 16 gennaio 2023 dopo 30 anni di clandestinità”. Punto e basta.

Dal Corriere della Sera

         Pochi centimetri più sopra sulla prima pagina del Corriere della Sera -ripeto- c’è oggi questo titolo: “Elezioni- Vendola lancia Colaianni, l’ex magistrato – Bari, spunta il terzo nome per Pd e Cinque Stelle”. Colajanni si chiama Nicola, come il patrono di Bari.

Gianrico Carofiglio

         Qualche giorno fa, dopo l’affossamento delle primarie, ripudiate da Conte, per designare il candidato comune di piddini e grillini a sindaco di Bari fra Vito Leccese e Michele Laforgia, era stato ventilato da sinistra un altro terzo nome: quello di Gianrico Carofiglio, politicamente più noto come ex magistrato che come scrittore di meritato successo ed ex parlamentare del Nazareno.

Michele Emiliano

         I magistrati in aspettativa, come il già sindaco della stessa Bari e ora governatore della Puglia Michele Emiliano, o in pensione sono quindi la riserva cui una certa sinistra moralistica ricorre quando non sa come uscire dagli intrighi elettorali nei quali riesce a infilarsi.

         Se questo non è masochismo, per il discredito che si procura alla politica e il credito che si attribuisce, al contrario, ad una magistratura capace di produrre oggi il caso Patti come a suo tempo il caso Tortora, ditemi voi come si debba o possa chiamare diversamente. 

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