Giorgia Meloni alla guerra nella rappresentazione comica degli avversari

Dal Corriere della Sera

Altro che la compianta Marlen Dietrich, morta a più di novant’anni nel 1992 e riproposta oggi dal Corriere della Sera in foto inedite come “un angelo al fronte”, nella seconda guerra mondiale. Sono giorni, questi, in cui la premier italiana Giorgia Meloni viene vignettiscamente arruolata dagli avversari nelle truppe di Donald Trump per partecipare a suo modo – “minimizzando”, come l’ha accusata Domani, il giornale di Carlo De Benedetti- alla guerra dei dazi dichiarata dal presidente americano a tutto il mondo, compresa l’Italia della sua amica a Palazzo Chigi.

Da Repubblica

Amica al femminile come Trump “amico” al maschile, nella vignetta di Altan su Repubblica “sottolineato” dalla Meloni dopo avergli dato anche lei dal “cazzone” a distanza per una guerra commerciale che ha affondato le borse e insieme -secondo il presidente americano- dovrebbe fare “arricchire” le vittime.

Dal Foglio

Nella rappresentazione più benevola, quella del Foglio, la Meloni è raccontata o proposta sull’”altalena”. “Con L’Ue sui dazi, ma senza guerre commerciali. Sponda con Starner. L’ombra di Trump”, spiega o allude il sommarietto del titolo.

Dal Fatto Quotidiano

Si vedrà se, reduce dalla manifestazione di oggi promossa da Giuseppe Conte per la pace e contro la premier e gli altri “guerrafondai” d’Europa, reclamizzata a dovere sul Fatto Quotidiano, Marco Travaglio non si inventerà o lascerà inventare dal vignettista di turno una Meloni introdottasi in qualche deposito di formaggi italiani per rosicchiarli come una topina per conto di Trump.

A Otto e mezzo ieri sera

Intanto Roberto Saviano, catturato a Otto e mezzo, su la 7, da Lilli Gruber che la sera prima aveva cercato inutilmente di realizzare la stessa operazione con Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha cucito addosso alla premier con la sua fantasia letteraria l’abito di un mostro che sta affamando gli italiani e, prevedendone rivolte da reprimere nelle piazze, ha deciso di usare il riarmo europeo per potenziare  le truppe militari e d’ordine nazionali ad uso interno. E, in più, abusando forse della buona fede del pur renitente presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarebbe riuscita a strappargli la firma a un decreto legge sulla sicurezza che consentirà repressioni con i fiocchi.

Mi sembra un po’ un’Italia di Carnevale, a Carnevale però bello che finito, come sta per finire anche la Quaresima. Un’Italia dove la Meloni di casco o elmetto ha indossato sinora solo quello dei vigili del fuoco partecipando alla cerimonia periodica del loro giuramento. Vigili del fuoco, ripeto.

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