Scene di vita al Nazareno e dintorni raccontate da Lorenzo Guerini…

Dal Foglio

Scene di vita al Nazareno e dintorni, compresa la Camera, raccontate al Foglio in una lunga intervista dall’ex ministro della Difesa e ora presidente del Copasir Lorenzo Guerini, intitolata “Riarmare la sinistra”.  E non solo l’Europa, direi. Un titolo largamente autosufficiente, non proprio collimante con la linea adottata da Elly Schlein, la segretaria del Pd dove Guerini, sempre nell’intervista, si dichiara “in minoranza”.

Guerini al Foglio

Ne parla “spesso” con Elly Schlein?, ha chiesto l’intervistatore Simone Canettieri. “Certo, mi confronto con frequenza con lei. Almeno una volta a settimana. Anche per dirle, a volte, che non sono d’accordo. E trovo sempre un ascolto attento”, Per quanto infruttuoso, considerando la posizione che la segretaria del Pd continua a tenere sulla politica estera in questa straordinaria congiuntura internazionale.

Guerini sempre al Foglio

“Alla Camera -ha chiesto l’intervistatore ricordando un recente passaggio parlamentare- Lei è stato l’unico a votare la mozione di Azione e +Europa a sostegno del piano di von der Leyen: ha avuto una deroga in quanto dissidente con la linea Schlein?”. Una mozione, quella di Azione, che deve avere avuto un ruolo nella decisione della premier di intervenire al congresso del movimento di Carlo Calenda. “Se fossimo stati in diversi a votare a quella mozione sarebbe stato un problema”, ha risposto Guerini. Di cui pertanto -facendo peccato a pensar male ma indovinando, come diceva la buonanima di Giulio Andreotti, peraltro capocorrente di Guerini negli anni della Dc- si può supporre che abbia concordato con la Schlein il suo voto di dissenso da lei, purché solitario. Almeno in apparenza.

Dalla mia…postazione di lettura è tutto. E buona giornata.

Chi riesce a mettere la testa sotto la sabbia di Gaza

Dopo un giorno di riflessione, essendo stato tentato di non farlo per carità professionale, mi permetto di segnalare una foto della pagina 16 -ripeto, sedici- del Corriere della Sera di ieri sulla drammatica situazione di Gaza. Dove la disperazione ha rotto gli argini anche politici e restituito alla popolazione civile il coraggio di dimostrare fra le rovine delle loro case, delle loro scuole, dei loro ospedali, delle loro strade contro i terroristi di Hamas che  ancora vi governano

Dal Corriere della Sera

Più ancora della foto, tuttavia, vorrei segnalare la didascalia del Corriere. Che dice, testualmente: Decine di palestinesi sono scesi in strada martedì per manifestare contro Hamas e chiedere la pace. Circa 100 residenti hanno manifestato a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale: alcuni portavano cartelli con la scritta “Stop alla guerra” e “I bambini in Palestina vogliono vivere”. Nel campo profughi di Jaballa, un’altra manifestazione, con decine di dimostranti che hanno scandito slogan come “Vogliamo mangiare”.

Una manifestazione a Milano per la Palestina di Hamas

Vi sembrano davvero “decine” o “circa 100”, come dice la didascalia -ripeto- del Corriere della Sera, i dimostranti ripresi contro Hamas? O non decine di migliaia, almeno? E perché tanta renitenza a raccontare le cose, anche a costo di tirarsi la zappa sui piedi per l’evidenza che hanno le immagini? Paura o rispetto di Hamas e di tutte le consorterie, chiamiamole così, sulle quali può contare anche in Italia, nelle sue piazze e purtroppo anche nei suoi giornali, quell’organizzazione terroristica che ha fatto di tutti gli sventurati abitanti di Gaza ostaggi, come degli ebrei catturati nel pogrom del 7 ottobre 2023. Che Hamas nasconde, vivi o morti, per trattare tregue e scambi di detenuti e prigionieri con Israele? Vallo a sapere. Quella didascalia è un po’ come la testa messa sotto la sabbia, che peraltro a Gaza è stata anch’essa sommersa dalle rovine e dalla morte.

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