La ciambella senza il buco della piazza della pace promossa da Michele Serra

Dal Corriere della Sera

Appartiene alla serie delle ciambelle che non riescono tutte col buco la piazza odierna di Roma per l’Europa e la pace, ideata da Michele Serra sognando l’arcobaleno rappresentato, sia pure come un “fenomeno ottico”, da Emilio Giannelli sul Corriere della Sera. Persino il giornale dove scrive Serra, la Repubblica, l’ha tradotta con una vignetta di copertina di Ellekappa in una “manifestazione d’affetto”, più che di effetto. Ma di affetto più che per l’Europa e la pace, per la segretaria del Pd Elly Schlein, con quel cuoricino rosso al centro della vignetta, espostasi tanto sul fronte pacifista, inseguendo Giuseppe Conte, da mettersi nei guai nel Pd e correre il rischio, con o senza un congresso anticipato, di seguire la sorte della maggior parte dei suoi predecessori al Nazareno. La sorte cioè della rinuncia o caduta, come Walter Veltroni, Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Nicola Zingaretti, Enrico Letta.

Michele Serra

La pace che è diventata prioritaria nella piazza di Serra e amici non è né quella in Ucraina, alla quale stanno lavorando alle spalle di tutti, Trump e Putin, né quella in Europa che sarebbe minacciata dal riarmo proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e approvato a larga maggioranza dall’Europarlamento, ma più semplicemente o banalmente la pace nel Pd lasciando naturalmente al suo posto la Schlein. Che pure si è persa per strada nel contrasto astensionistico al riarmo 10 dei 21 eurodeputati del suo partito. Sarebbero stati 11 contro dieci, cioè la maggioranza della delegazione italiana nel gruppo socialista, se la volenterosa e indipendente Lucia Annunziata non avesse fatto all’amica segretaria il dichiarato piacere “lealista” di astenersi pure lei, per quanto convinta invece del sì come il presidente del partito Stefano Bonaccini, la vice presidente dell’Europarlamento Pina Picierno eccetera.

Dall’Unità

Basterà una piazza, pur nominalmente del Popolo, con la maiuscola, che si stende sotto la terrazza del Pincio, a salvare la pace personalissima della Schlein? Si vedrà. Certo è che più di una piazza è finita per assomigliare ad un circo equestre quella intestata a Serra, pur nell’enfatica rappresentazione fattane sull’Unità da Piero Sansonetti. Che ha scritto di un “inedito“  popolo di sinistra che si divide in almeno tre popoli”. Un po’ troppi forse, non importa come divisi nelle loro denominazioni specifiche.

Ripreso da http://www.startmag.it

Donne alle armi al Nazareno col supporto…dei maschietti

Dal Dubbio

“L’Europa forse si riarmerà ma il Pd l’ha già fatto”, ha scritto con sarcasmo sulla Stampa Federico Geremicca raccontando, analizzando e quant’altro, con la familiarità che ha con la sinistra, da un lato il voto dell’Europarlamento sul riarmo, appunto, e dall’altro la crisi che si è ormai aperta, o è esplosa, al Nazareno. Dove Elly Schlein ha impartito agli eurodeputati del Pd l’ordine largamente disatteso di un’astensione critica, forse per non distanziarsi troppo dal no dei pentastellati di Giuseppe Conte e dei rossoverdi, con i quali in Italia è “testardamente” fiduciosa di costruire l’alternativa al centrodestra.

All’astensione ordinata personalmente dalla segretaria ai suoi eurodeputati telefonicamente, uno per uno, si sono attenuti in undici, compresa -all’ultimo momento- Lucia Annunziata, Che così impedito ai dieci che hanno votato a favore del riarmo, a cominciare dal presidente del partito Stefano Bonaccini, di trovarsi in maggioranza. In caso contrario qualcuno al Nazareno avrebbe potuto forse reclamare le dimissioni della segretaria, a poco più di due anni dall’elezione e a due dalla scadenza congressuale del mandato. “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, scriveva Dante avventurandosi nel suo viaggio agli Inferi e dintorni.

Pina Picierno

Federico Geremicca non solo sente -familiarmente, ripeto- aria di “scontro” congressuale anticipato, reclamato sulla stessa Stampa già da Luigi Zanda prima del voto col quale il Pd si è isolato peraltro nel gruppo socialista europeo favorevole al riarmo, ma avverte anche una lotta davvero al femminile. Nella quale potrebbe contrapporsi alla Schlein, 40 anni a maggio, svizzera di nascita e americana e italiana di adozione, Pina Picierno, 44 anni a maggio, vice presidente del Parlamento europeo e schieratissima per il riarmo, per nulla intimidita dalla paura di quella parola che è stata avvertita persino dalla premier italiana Giorgia Meloni. Che ha inutilmente cercato con i suoi fratelli e sorelle di fare ambiare nome al piano dell’amica e presidente della Commissione di Bruxelles Ursula von der Leyen.

Federico Geremicca sulla Stampa

“Chi contrapporre a Elly Schlein?”, si è chiesto Geremicca dopo averle riconosciuto peraltro il merito di avere fatto guadagnare al Pd, fra elezioni locali e sondaggi, sino a una decina di punti rispetto all’eredità lasciatale da Enrico Letta. “Immaginando che non sia più possibile-si è risposto da solo Federico- riproporre i “soliti noti”, ci si guarda intorno, ed è un po’ che apparsa all’orizzonte una ormai “nemica giurata” della segretaria. Toni netti come lei, donna come lei, giovane come lei: non è ancora un investimento politico, ma nelle ultime settimane l’opposizione “riformista” ha cominciato a guardare co occhi diversi la battagliera Pina Picierno”.

Vi è tuttavia una condizione forse irrinunciabile per un successo della Picierno sulla Schlein. L’ha realisticamente indicata Luigi Zanda, nella già ricordata intervista alla Stampa, chiedendo un congresso straordinario senza più la pratica statutaria delle primarie per la segreteria aperte ai non iscritti al partito.

Pubblicato sul Dubbio

Blog su WordPress.com.

Su ↑