Come Alessandro Di Battista ha denudato la crisi dei grillini “poltronari”

Per quanto sorpresi dalla sua vocazione, adesso, anche ad insegnare giornalismo dopo l’apprendistato da falegname nel Viterbese, dobbiamo ad Alessandro Di Battista il merito di avere denudato la crisi del suo movimento politico. E di consentirci, ora che ha fatto davvero piazza pulita, in senso non solo televisivo, della coppia con Luigi Di Maio, di capire meglio contorni e contenuti dello scontro in atto fra i grillini, forse anche accelerandone gli sviluppi.

Il poltronificio nel quale egli ritiene che si sia ormai trasformato il movimento 5 Stelle, sino a confondersi con l’estinta Udeur di Clemente Mastella, è un’immagine di per sé indicativa di quello che i suoi amici dovrebbero fare per salvare l’anima: tornare all’opposizione. Vi è ancora troppo estabilishment da abbattere, secondo Di Battista, per pensare di poter convivere con la sua parte più accettabile o redimibile. E per giunta preferendo alla guida cui lui si è proposto una direzione collegiale del movimento.

La rappresentazione ch’egli ha infine fatto dell’Unione Europea, anche di quella della svolta solidaristica avvertita negli ultimi tempi, come di una discoteca dove si è ammessi solo per pagare consumazioni a prezzi altissimi, fa piazza pulita -di nuovo- della presunta uscita del movimento pentastellato dal sovranismo condiviso con la Lega all’epoca della maggioranza gialloverde.

 

 

 

Pubblicato sul Dubbio

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